venerdì 3 gennaio 2014

Esercizio di tassonomia: Il ritratto di Dorian Gray










TITOLO: Il ritratto di Dorian Gray
AUTORE: Oscar Wilde
ANNO: 
1891
CASA EDITRICE:
 Feltrinelli







TRAMA:
Dorian Gray è un ragazzo affascinante, incantevole e non si può fare a meno di essere attratti dalla sua figura e dai suoi lineamenti perfetti. Diviene l’unica ispirazione del pittore Basil Hallward che un pomeriggio ne ritrae la bellezza nello studio dove ha inizio la storia. Sempre qui Dorian incontra il cinico e carismatico Lord Henry Wotton, e rimane estasiato dalla sua visione edonistica della realtà. Dorian, completamente rapito dagli aforismi di Lord Henry, non tollera l’idea che il tempo lo faccia invecchiare, mentre i quadri del suo amico Basil non muteranno mai. Esprime così il desiderio che i segni inevitabili che la vita lascia sulle persone possano essere rivolti al suo ritratto, e non a sé stesso. Da quel momento, come per incanto, qualsiasi cosa egli faccia, qualsiasi azione egli commetta, i tratti del suo volto muteranno solo nella tela e non toccheranno minimamente la bellezza e la gioventù della sua persona. Mentre il quadro porta i segni dell’età che avanza, l’anima di Dorian porta quelli della progressiva decadenza morale, alla quale l’eccessiva dedizione al culto del bello e della superficialità lo ha portato. Il suo ritratto diventa lo specchio della sua anima.



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